UN PASSO IN AVANTI

Questo Governo con il decreto Legge del 19 maggio 2020, n.34 detto decreto rilancio sta facendo bene, nell’ affrontare una situazione di crisi sanitaria, economica e morale che dall’ Unità d’Italia nessun Governo ha dovuto affrontare, soprattutto nella complessità della Vita attuale, anche se a mio avviso questo decreto è sbilanciato verso gli aiuti agli industriali, i quali per ringraziamento stanno attaccando con tutti i mezzi di informazione questo Governo, da quando l’Europa ha incominciato a discutere degli aiuti ai vari Stati, con soldi a fondo perduto e gli altri a basso tasso di interesse con restituzione in circa 10 anni; che per Lo Stato Italiano si parla di circa 170 miliardi di euro.

Il nostro Capitalismo, che considero straccione, che sa solo piangere, che il loro Leitmotiv è quello di abbassare le tasse, ovvero non pagare le tasse e portare i soldi nei paradisi fiscali, difatti la nostra Confindustria a eletto come presidente un finanziere e non un industriale.

Mai ho sentito dagli industriali italiani che facevano investimenti per creare due milioni di posti di lavoro o che aumentassero gli stipendi dei dipendenti perché le famiglie potessero arrivare a fine mese.

Ma il rilancio dell’Italia non può solo passare: per la digitalizzazione della pubblica amministrazione, anche perché siamo un popolo nella stragrande maggioranza ignorante sull’ informatica anche se la maggior parte ha uno smartphone che utilizza tra il 5 e il 10% della sua potenzialità, inoltre tra i vari Enti Statali i software non si parlano nemmeno tra Enti dello stesso tipo posti in Regioni differenti tipo i Comuni; la semplificazione degli atti in cui poi il Cittadino deve avere delle credenziali che bisogna richiedere alla pubblica amministrazione tipo lo SPID che la maggioranza dei Cittadini non sa cos’è, quando abbiamo già degli identificativi personali univoci tipo il Codice Fiscale e presto tutti la Carta d’Identità elettronica; le semplificazioni sulle gare pubbliche la nuova normativa sembra scritta da gente che non ha idea di cosa sono i lavori pubblici, con valori di gara semplificata che non hanno idea dei numeri tradotti in Euro cosa sono per poi gridare allo scandalo quando si scoprono truffe, tangenti ai danni dello Stato, credo che per ogni lavoro pubblico le Aziende devono presentare sempre il Certificato Antimafia, il Casellario Giudiziario per gli amministratori, direttori tecnici e per le Società di Capitale anche per i soci che detengono il capitale oltre il 10%.

Per quanto riguarda la riforma Fiscale da come è stata presentata mi sembra solo un’operazione ragionieristica, perché non indica che tipo di sviluppo deve intraprendere l’Italia; la leva fiscale sia con l’Irpef che con l’Iva è un potente strumento per indirizzare lo sviluppo economico e la giustizia sociale.

Penso che questo Governo debba avere più coraggio verso una Giustizia Sociale facendo un Passo in Avanti, facendo alcune Riforme che possono dare Stabilità e Certezze a tutti i Cittadini.                                                                                                A) Riforma delle Pensioni per dare certezze alle future Generazioni e Spezzare la convivenza con chi sviluppa il lavoro nero: in allegato in questo Blog in Luglio 2018 un po’ di Storia è una proposta di riforma sostenibile soprattutto nel Lungo periodo.

B) Revisione della Legge 300/1970 lo Statuto dei Lavoratori, partendo dalla proposta della CGIL, reintroduzione dell’art.18, rivedere l’art.19, adeguare i minimi tabellari, imporre per Legge i contratti di 1° e 2° livello e non come qualcuno pensa di reintrodurre qualcosa di simile alle vecchie “Gabbie Salariari”; anche perché il prezzo del pane e dello zucchero è uguale sia al Nord che al Sud. La revisione deve anche tenere conto dei nuovi mestieri nati in questi 50 anni, tipo i Raider, occorre diminuire notevolmente i tipo di contratti nati per la flessibilità, oggi l’Italia sta morendo per eccesso di flessibilità. Fare la Legge sui Sindacati sia dei lavoratori che degli industriali, per dare titolo completo dell’art.39 della Costituzione Italiana; per dare dignità al Lavoro e ai Lavoratori

C) Cambiare Tutto Un’Ora Alla Volta Per Cambiare La Politica Economica, negli scorsi Anni era stata presenta in Regione Piemonte una Legge  Misure per la riduzione dell’orario di lavoro e della disoccupazione.                                                                     La proposta di Legge Regionale, di LeU “Misure per la riduzione dell’orario di lavoro e   della disoccupazione”, tra le finalità enunciate indica la riduzione della disoccupazione, il  miglioramento del rapporto fra tempo di vita e di lavoro e il riequilibrio del rapporto fra profitti e salari, nonché la promozione dell’idea di una progressiva riduzione degli orari di lavoro a parità di salario.

Sempre fra le finalità è enunciata una diversa cultura del lavoro, più attenta alla liberazione di tempo per lo sviluppo dell’esistenza individuale e sociale delle persone, per la vita privata, la partecipazione sociale e le relazioni.

Questa proposta di Legge ottima per diminuire la disoccupazione proposta a livello istituzionale, per una forza politica di Sinistra deve essere un punto di partenza per proporre una diversa politica industriale e di sviluppo.

Credo che non sia errato oggi riproporre lo slogan degli anni settanta / ottanta “Lavorare meno lavorare tutti” riproponendo le 36 ore e/o il sei per sei, tenendo conto che in molte categorie nei contratti vi è già una riduzione di orario e sono ore a disposizione del lavoratore che per la maggior parte vengono utilizzate per dei permessi.

Attraverso una Legge per cambiare la Politica Economica dell’Italia, abolizione del Jobs-Act, porre per legge la paga minima oraria, che dovrebbe oggi essere attorno i 10 euro lordi, occorre portare tutta la Società Italiana a ritarare la vita lavorativa e di tempo libero; perché sia gli industriali ci guadagnerebbero con una maggiore produttività, sia l’intera comunità con riduzione di alcune tipologie di malattie legate allo stress, sia il benessere dei Lavoratori.

D)  Questa Pandemia del Covid19 ha messo in risalto molte criticità nell’ economia, nella sanità nei rapporti tra Stati a livello mondiale; dilatando in Italia le criticità che da decenni gravano sulle Nostre Teste e sulla Nostra Economia.

Con la logica del maggior profitto e dei minori costi si è scoperto che in Italia non si fabbricavano più i Dpi per gli operatori della sanità e che venivano importati dalla Cina.

Andando avanti pensando solo ai risparmi e non alla qualità finiremo anche di importare dalla Cina il Cemento per la costruzione delle nostre case e delle nostre strade.

Occorre cambiare Politica Economica per non ridurre L’Italia a un deserto di attività Produttive di una certa consistenza perché non possiamo reggere solo con l’artigianato e la piccola industria, con il rischio di uscire dalle Nazioni più Industrializzate del Mondo e scivolare verso le Nazioni del Terzo Mondo.

La Politica ha il dovere di creare Leggi per fermare questa deriva e indicare gli asset strategici per la Nazione.

Penso che sarebbe utile per preservare l’indipendenza Italiana è quella che tutte le Aziende, Enti e Concessionari Statali in tutti i loro acquisti, per legge, devono acquistare beni e servizi con il 35% fatto in Italia sia in quantità che in valore, il 25% nell’Unione Europea.

Dove oggi tali beni non vengono più prodotti in Italia, Lo Stato deve con gare e incentivi riportare in Italia le produzioni almeno per il nostro fabbisogno.

UN PASSO IN AVANTIultima modifica: 2020-07-14T17:11:07+02:00da madalo51
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