RECOVERY FUND

Alcune considerazioni sul Recovery Fund, sono necessarie perché un finanziamento così importante da parte dell’Unione Europea non può essere lasciato in mano al Governo Nazionale e alle Lobby che già con i vari mezzi di informazione tirano per i loro interessi.

L’utilizzo di un così consistente finanziamento deve coinvolgere l’intera popolazione italiana, tramite le proprie associazioni e rappresentanze, perché questo prestito non si trasformi in ulteriore debito per le generazioni future, ma occasione per il rilancio economico e la creazione di nuovi posti di lavoro.

Il Governo con l’approvazione delle linee guida sta indirizzando l’utilizzo dei fondi verso le innovazioni e il completamento delle linee informatiche e per digitalizzare i servizi, questo va bene ma occorre anche prevedere nuova alfabetizzazione della popolazione, perché se avremo della gente che sa solo pigiare sulla tastiera con il rischio che il sapere sarà in mano di pochi e il resto può essere trasformato in nuovi schiavi.

Con il Recovery Fund si può cogliere l’occasione per mettere in sicurezza il territorio italiano, alcuni anni fa si facevano previsioni per la messa in sicurezza di circa 40 miliardi di euro e la sua realizzazione in circa vent’anni. .                                                             Occorre con questa operazione anche chiudere tutte le Centrali a Carbone, fare il piano Nazionale dell’energia puntando sulle rinnovabili, idroelettrica, eolica e solare, sapendo che tutte hanno delle problematiche, ma con un corretto mix si possono attenuare e rendere l’ambiente meno inquinato.

Per mettere in Sicurezza il Territorio bisogna coinvolgere gli agricoltori e le loro associazioni, perché sono i primi guardiani; poi lo Stato deve creare una nuova politica per la valorizzazione dei nostri prodotti agricoli, una politica anche per recuperare tutti quegli appezzamenti di terreno abbandonati e incentivare la coltivazione di quei terreni demaniali disagiati con l’aiuto delle Università perché possano dare reddito per vivere a una famiglia, creare un fondo come prestito d’onore fino a 100.000 euro a quei giovani che vogliono creare un impresa agricola.

Altro punto importante di intervento è la Scuola, sia come edifici, sia come riforma; si parla che oltre il 70% degli edifici è vetusto, poco sicuro e in alcuni casi si può dire quasi fatiscente, anche perché la manutenzione è sempre stata scarsa, occorre un piano pluriennale di ricostruzione del nostro patrimonio scolastico; ma questo deve essere legato alla riforma scolastica, che oramai da molti decenni si parla, ma in sostanza è dagli inizi degli anni ’60 del secolo scorso, con la riforma della scuola media inferiore non si è fatto più niente, l’unico tentativo fu fatto dal Ministro Luigi Berlinguer nel 1° Governo Prodi con la riforma della scuola media superiore, ma subito affossata da tutti quelli che volevano che nulla cambiasse senza affrontare una discussione per riformare la scuola e renderla più consona allo sviluppo della società, arrivando all’assurdo della cosiddetta riforma Moratti, governo Berlusconi, che voleva più braccia per l’industria, con relativi tagli finanziari e continuando con la Gelmini sempre governo Berlusconi con tagli finanziari e tagli di ore su alcune materie che da Lei vengono considerate inutili,

L’Italia come Nazione tra le più industrializzate al mondo ha bisogno di un salto di qualità, perciò ha bisogno di teste pensanti, di ricercatori; la riforma della scuola deve essere legata alle nuove sfide del futuro e anche l’edilizia scolastica deve essere legata per lo sviluppo futuro.                                                                                                         Non basta mettere lavagne interattive e tablet a ogni alunno se non si costruisce una cultura informatica nella intera popolazione italiana finalizzata all’innovazione del tessuto produttivo e alla ricerca su produzioni ad alta tecnologia, dalla scuola deve ripartire il rilancio dell’Italia.

Un altro punto che si deve affrontare sono le opere infrastrutturali che sono le autostrade per il rilancio della Nazione nella competizione Mondiale; il completamento della rete informatica 5G, anche s’è tecnologia non italiana (Cinese e/o Statunitense); le linee ferroviarie (anche se per alcune i finanziamenti dovrebbero già esserci) Terzo Valico, Torino – Lione, raddoppio dei binari di molte linee esistenti a binario unico, che dovrebbero diventare motore di sviluppo dei territori interessati.

Mentre noi discutiamo sull’alta velocità, nazioni come la Germania costruiscono treni che viaggiano a 500 Km/ora a lievitazione magnetica mentre negli Stati Uniti stanno sperimentando un treno che viaggi a 1.000 Km/ora, sviluppando ricerca e innovazione che non si limita solo all’ambito ferroviario, ma incide sullo sviluppo dell’intera Società, occorre dire se non ci muoviamo rischiamo di perdere il treno, nel senso che una Nazione come l’Italia priva di materie prime, ma da sempre industria trasformatrice e di commercio senza un efficiente sistema viario, non si può più puntare su autostrade e trasporto su gomma con tutto quel che ne consegue, si rischia il declino e la marginalizzazione, inoltre occorre rilanciare le autostrade del mare e una diversa politica portuale se non voliamo cedere ai cinesi i Nostri porti come i Greci il porto del Pireo.

Grossi investimenti vanno fatti nella ricerca, oggi l’Italia investe 1% del PIL nella ricerca, occorre cogliere l’occasione del Recovery Fund per puntare al raddoppio, mobilitando fondi pubblici e privati.

Occasione con il Recovery Fund per il rilancio dell’Italia e perché nessuno rimanga indietro

RECOVERY FUNDultima modifica: 2021-01-11T17:48:13+01:00da madalo51
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