TORINO: Come sarà fra vent’anni

 

Fare un programma per le prossime amministrative, in una situazione di crisi sia materiale sia morale può portare a voler risolvere i problemi immediatamente con forte propensione al populismo e la cosa efficace è quella dell’assistenzialismo, che rischia di essere fine a se stesso e non cambiare lo Stato di fatto.                                                  Il programma che si deve scrivere con il candidato Sindaco è quello che per risolvere i problemi d’oggi deve immaginare di come vogliamo che sia Torino fra vent’anni.

Un esempio lo abbiamo avuto nel 1992, altra situazione di crisi e altri personaggi politici; l’allora dirigenza PCI-PDS con segretario Sergio Chiamparino scrissero e fecero un accordo con Alleanza per Torino di Valentino Castellani, quasi un perfetto sconosciuto, per la Torino del futuro: con Castellani la Torino Europea, con Chiamparino La Città della Cultura e del Turismo, con Fassino la Città dello Sport; con un grande macigno quello della Famiglia Agnelli, con Gianni Re senza Corona, che diceva di amare Torino ma voleva vendere la Grande Fabbrica agli Americani; con una Legislazione Comunale che davanti a simili fatti ha le armi spuntate e nel disinteresse del Governo Nazionale.

La giunta Fassino che avrebbe dovuto scrivere il programma per i prossimi 15/20 anni dello sviluppo della Città si perse in discussioni interne al PD, consegnando la Città a un Sindaco Borghese senza idee spostata a destra (vedi assessore al Bilancio), capace solo di apparire alle inaugurazioni di opere iniziate dalle giunte precedenti.

Come vedo Torino fra vent’anni?

Ritorno alle Provincie, con riscrittura della falsa Legge Delrio che le aboliva, con un numero dimezzato rispetto a quello di prima della riforma, con costruzioni delle Città Metropolitane che per Torino vuole dire prima e seconda cintura; non più tanti Comuni la costituzione di Municipalità composte tra i centomila e i centocinquantamila abitanti con competenze ben definite tra loro e il Comune; questo vale anche per le Province e il Comune e la Regione.

Dicono che il Centro di Torino sia una piccola Parigi, per questo vedo la Costruzione di n. 5 linee di Metropolitana automatica che colleghi anche 1° e 2° seconda cintura con almeno 1.000 Km di binari; una linea anche che colleghi Torino con la Stazione Internazionale di Susa, parte in superficie e parte in sotterranea che si interseca con le altre linee di metropolitana; risolto il nodo di Torino per i Treni ad alta velocità con il passaggio interrato in Corso Marche e la costruzione parte interrata e parte in superficie del Raccordo Autostradale tra l’uscita di Corso Regina Margherita e l’uscita del Drosso, in modo che il traffico pesante non vada ad intasare il traffico di superficie; in cui soprattutto per Corso Marche è diventato un Viale Alberato con piste ciclabili e pedonali e serve per il traffico della zona.

Oltre a limitare il traffico pesante si deve prevedere anche uno sviluppo differente del traffico aereo, con Caselle sempre più aeroporto commerciale per merci e l’aeroporto della Malpensa passeggeri, per cui da Torino si inizia a costruire un Tunnel ferroviario per treni a lievitazione magnetica, che viaggiano a 1000 Km/h, come ha già Milano.

Torino multirazziale. multireligiosa, multiculturale, che vede cambiato lo skyline delle periferie, con costruzioni cresciute in altezza che ospitano i cosi detti Boschi Verticali, che alla loro sommità hanno strane antenne che non son altro che rotori verticali per produrre energia eolica, con integrazione di pannelli fotovoltaici, tutte le nuove costruzioni recuperano l’acqua piovana in enormi cisterne per l’utilizzo per il riscaldamento e i W.C.

L’aria di Torino è notevolmente migliorata, con la riduzione del riscaldamento a combustibili fossili, il passaggio del parco autovetture all’elettrico e all’idrogeno soprattutto quest’ultimo per i Bus e i Mezzi Pesanti.

Dopo la ristrutturazione del debito Comunale anche con l’intervento del Governo Centrale, come è avvenuto per altre Città, si è iniziato ad intervenire su alcune aree che da parecchio tempo si discute cosa fare tipo lo Scalo Vanchiglia.

Iniziando ad inserire L’Istituto d’arte Aldo Passoni in un unico edificio con qualche aula in più rispetto alle attuali collocazioni, facendolo Costruire senza Spesa per lo Stato in cambio delle attuali sedi che cambierebbero d’uso, in strutture ricettive per il turismo, con l’aggiunta di una struttura multifunzione, palestra, sala concerto, a disposizione della scuola ma gestito dalla Municipalità per essere anche a disposizione della cittadinanza, le nuove strutture sono ecocompatibili.

Inserimento del nuovo Istituto Tecnico – Scientifico che prepara i tecnici per le Industrie dell’Intelligenza artificiale e punto di riferimento a livello Italiano ed Europeo per i Master post diploma e post Laurea.

Costruzione di una struttura tecnico Museale, tipo quello della Ruhr in Germania, che attira milioni di turisti ogni anno, riferito alla nuove Scienze e Tecnologie, con attorno Uffici e Laboratori dedicati all’intelligenza artificiale nei settori della meccatronica in cui siamo di riferimento per l’intera Europa, dell’ automotive, al settore dell’aereo-spazio di cui a Torino c’è il maggior costruttore di robot a livello Mondiale per ricerche spaziali, nel settore biomedicale, nel agricoltura, dove non è più necessario avere decine di braccianti per la raccolta dei pomodori, della frutta, ma raccolta svolta da macchine intelligenti, chi pensava che ottant’anni fa che per piantare e raccogliere il riso non ci fosse più bisogno delle mondine.

Altro punto di intervento è la zona di Parco Dora tra Via Verolengo – Via Borgaro dove dovevano essere costruiti n. 6 edifici residenziale dal 2013 ne hanno costruiti tre per un totale di 228 alloggi, ad oggi ancora parecchi invenduti, tra Società fallite subentri il tutto ora è gestito da Cassa depositi e prestiti che cerca di vendere i rimanenti alloggi, la proposta che al posto dei tre edifici residenziali mancanti occorra fare il cambio d’uso, con la Costruzione di una residenza universitaria di 100 – 150 posti, zona comoda per raggiungere le aule di lezione essendo la zona servita dal tram 3 (Campo Einaudi, tram 9 (Politecnico), Bus 72 e 11 per le zone Centrali e Via Cernaia e Via Bertola.

Costruzione di tre strutture ricettive per il Turismo una da 5 stelle, una da 4 stelle, una da 3 stelle con edifici che si richiamano all’industria automobilistica, aeronautica e tipo osservatorio astronomico come il Castel del Monte riprodotto sulla moneta di un centesimo e credo che nello spazio ci stia anche una bassa struttura pentagonale – esagonale commerciale, al primo piano un ristorante, al piano terra un Bar-Gelateria, un piccolo Bazar e un altro paio di negozi turistici, al piano interrato una sala multifunzione da sala da ballo a sala conferenze.

Nella stessa Zona Via Enrico Giachino la trasformerei in zona pedonale dalle ore 20,00 alle ore 2,00 tra Via Gramegna e Via Verolengo, 11-1 per spostare un po’ di movida dalle zone attuali con recupero dei vari edifici oggi esistenti e a pochi passi esiste un notevole spazio per il parcheggio.

Questa mia visione della Torino futura non può essere esaustiva, ma unendo questo scritto con quello precedente alle primarie può essere l’inizio di una discussione.

 

TORINO: Come sarà fra vent’anniultima modifica: 2021-07-05T23:23:59+02:00da madalo51
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